Presentata a Roma la 62/ma edizione di TaorminaFilmFest, che si svolgerà sul litorale siciliano dall’11 al 18 giugno e che quest’anno avrà presidente onorario di giura Richard Gere. L’evento è prodotto e organizzato da Agnus Dei di Tiziana Rocca, General Manager del TFF con Chiara Nicoletti e Jacopo Mosca co-direttori del comitato artistico.
Madrina della serata di apertura del Festival di Taormina sarà Bianca Balti, mentre toccherà a Rocío Muñoz Morales la serata di chiusura.
Susan Sarandon, Marco Bellocchio, Rebecca Hall, Harvey Keitel, Thierry Frémaux, Oliver Stone e Jeremy Renner: queste le presenze annunciate per le TaoClass. E poi ancora Francesco Munzi e Marcello Foti, Sabrina Impacciatore, Noemi, Salvatore Esposito, Fabrizio Gifuni, Claudio Santamaria, Gabriele Mainetti, Geppi Cucciari Marco Giallini, Matilda De Angelis, Iain Glen de ‘Il trono di Spade’ per la sezione Campus.
Ventuno i paesi rappresentati nei film in programma (tra cui Finlandia, Albania, Cina e Nuova Zelanda), oltre 100 titoli presenti tra anteprime, grandi film al Teatro Antico, cortometraggi, documentari per un budget complessivo di circa 2 mln di euro.
Tra gli eventi di questa edizione l’11 giugno, durante la serata inaugurale protagonisti al Teatro Antico, dove verrà proiettato Gli invisibili di Oren Moverman con Richard Gere, oltre 300 senzatetto provenienti da tutta la Sicilia. Il ricavato andrà a favore della fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) per il progetto del Network Housing First Italia e la campagna #HomelessZero.
Film d’apertura, fuori concorso, Alla ricerca di Dory, poi The Meddler di Lorene Scafaria, Angry Birds – Il Film di Clay Kaytis e Fergal Reilly (in sala dal 15 giugno con la Warner Bros. A Taormina ci sarà Chiara Francini che presta la voce a Matilda), The Conjuring – Il caso Endfield di James Wan e I.T. di John Moore.
Torna poi, in questa 62/ma edizione, il Concorso Internazionale, TAO62, con la Giuria Speciale di Giovani presieduta da Monica Guerritore e da Claudio Masenza, che voterà il miglior film. Ad aprire la competizione Tutti vogliono qualcosa (Usa, 2016) di Richard Linklater (in sala con Notorius il 16 giugno).
È una forte presenza quella con cui Istituto Luce-Cinecittà accompagna la 62ª edizione del TaorminaFilmFest, con ben cinque nuovi film di distribuzione (e prodotti o co-prodotti) presenti nella kermesse.
Si rinnova poi per questa edizione di Taormina la speciale partnership che l’anno scorso ha acceso un ‘Punto Luce’: uno spazio di visione dedicato a documentari inediti distribuiti e co-prodotti dal Luce. Quest’anno il focus è sulla storia novecentesca, con titoli che si addentrano in vicende cardine del secolo grazie a punti di vista e forme avvincenti. Ben oltre il documentario di rievocazione e divulgazione, degli scorci emozionanti di memoria collettiva.
In Concorso arriva L’attesa, il ritorno al documentario di Roland Sejko dopo il successo di critica e il David di Donatello per il miglior doc nel 2013 con ‘Anija – La nave’. Lo sfondo del film è il viaggio di Papa Francesco in Albania, nella sua prima visita continentale, il 21 settembre 2014, per visitare “un popolo che ha a lungo sofferto le ideologie del passato”. Ne “L’attesa” il suo volo da Roma a Tirana dura 50 anni. Il documentario usa il viaggio del Papa come punto di partenza per fare una dissezione della dittatura comunista albanese, dichiaratamente l’unico paese ateo del mondo. Attraverso riprese e materiali d’archivio, il film segue le vicende di una coppia di protagonisti dalle storie memorabili: un frate francescano che ha passato la maggior parte della sua vita nelle carceri comuniste, e una cattedrale, quella di Scutari, che divenne un palazzo dello sport.
1945 – L’anno che non c’è, di Beppe Attene. A 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla Liberazione dell’Italia, un film che rilegge i momenti-chiave della nostra Storia recente, attraverso le parole di alcuni suoi imprescindibili protagonisti: politici, intellettuali, militari, combattenti, gente comune. Da Mussolini a Churchill, da Calamandrei a Ernesto Rossi, a Beppe Fenoglio, Pavese, Primo Levi, Moravia, Tina Anselmi, Sandro Pertini, Giaime Pintor, Roosevelt, Salvatore Giuliano, Malaparte, Alessandro Pavolini, Elio Vittorini e molti altri. Con le immagini dell’Archivio storico Luce e i testi interpretati da Massimo Ranieri e Ludovica Sistopaoli.
Mio Duce ti scrivo, di Massimo Martella. Durante il ventennio, italiani di tutte le età, sesso ed estrazione sociale prendono la penna per scrivere al duce. Un carteggio sterminato di centinaia di migliaia di missive, per chiedere aiuto, denunciare torti o illegalità, o solo comunicare a Mussolini la fede nella sua persona. Un carteggio selezionato, interpretato da quattro attori (e corredato dalla testimonianza di un mittente d’eccezione, Andrea Camilleri) che vale come un formidabile e drammatico spaccato al vivo della macchina propagandistica di Mussolini.
Inferno Mittelbau Dora, di Mary Mirka Milo. Mittelbau Dora è l’ultimo campo di concentramento costruito dai nazisti e il più duro campo di lavoro forzato presente in Germania. Nelle sue gallerie sotterranee i prigionieri lavorano senza sosta alla produzione dei missili V2, le armi segrete progettate da von Braun che, nei piani di Hitler, dovrebbero cambiare le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Le eccezionali testimonianze dirette dei sopravvissuti danno vita a un racconto che svela un’incredibile storia sotterranea.
La linea del Pasubio, di Matteo Raffaelli. Il Monte Pasubio è stato il teatro di uno degli scontri più duri e simbolici della Prima Guerra Mondiale. Attraverso le letture di Peppe Servillo, che ripercorre la ‘strada delle 52 gallerie’, il film dà voce ai pensieri dei soldati che dal fronte scrivevano a casa. Paura, speranza, disperazione, rabbia. Sul volto del grande attore napoletano scorrono le emozioni che provarono gli uomini che vissero l’esperienza brutale della guerra di trincea, del combattimento corpo a corpo, della guerra di posizione.