Raoul Bova diventa un militare dell’Esercito italiano nella nuova serie tv di Canale 5 “Fuoco amico”, 8 puntate in onda in prima serata dal 30 marzo, dirette da Beniamino Catena. Una produzione RTI e RB Produzioni.
Fuoco Amico è ambientato ad Herat, in Afghanistan. II Capitano Enea De Santis, (Raoul Bova), militare capace e carismatico, è capo di un distaccamento ìncursori del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Maschin” dell’Esercito Italiano, inquadrato nella Task Force 45. Durante un’operazione, Enea conosce Samira (Megan Montaner), giovane e bella ragazza afghana. Tra i due, nonostante le profonde differenze culturali, nasce un tenero sentimento d’amore da cui si fanno travolgere, pieni di entusiasmo e di aspettative. La ragazza lavora in uno degli ospedali di Recovery, organizzazione no profit fondata da Romeo de Santis (Ugo Pagliai), padre di Enea e mentore di Samira, sparito in circostanze misteriose tre anni prima.
Enea, da allora, cerca con determinazione e accanimento di chiarire i motivi della sua scomparsa. Mentre ripercorre la vita del padre; il capitano, con i suoi uomini, si trova coinvolto in una vicenda intricata e in un mistero apparentemente irrisolvibile. Da questo momento De Santis e i suoi valorosi soldati intraprenderanno un viaggio alla ricerca della verità e della giustizia durante la quale si scontreranno con una realtà cruda e dolorosa, dove la spietatezza e l’avidità umana non hanno limiti e dove anche i bambini innocenti diventano merce di scambio. La posta in gioco è alta, persino i Servizi Segreti hanno la loro parte di responsabilità: i funzionari Emma Borghi (Romina Mondello) e Francesco Rebecchi (Andrea Sartoretti) daranno del filo da torcere ai nostri protagonisti. Anche la storia sentimentale di Enea e Samira non è come sembra: il Capitano, infatti, dovrà fare i conti con il passato della sua amata, le sue radici e con la vera natura delle sue intenzioni.
Nel cast anche Davide Paganini, Giuseppe Loconsole, Giorgia Sinicorni, Alessio Lapice, Pilar Fogliati, Federico Tolardo, Giovanni Anzaldo, Hossein Taheri, Luca Lionello Giordano De Plano e Luigi Diberti.
“Fuoco Amico-Eroe per Amore – afferma il regista durante la presentazione alla stampa nella splendida cornice della biblioteca militare dello Stato Maggiore dell’Esercito a Roma – racchiude in sé molte anime, ciascuna delle quali ha un cuore vivo che ci fa tenere il fiato sospeso, ci fa innamorare ed emozionare. Nella serie si fondono più generi, storie, ambientazioni, situazioni rocambolesche e grandi passioni, raccontate attraverso i personaggi e i loro sentimenti molto umani, semplici e complessi allo stesso tempo: amore, amicizia, vendetta, avidità, corruzione e profondo senso dell’onore. È il ritorno della grande avventura che unisce azione e melodramma, denuncia sociale e romanticismo”.
“Nelle sequenze – continua Beniamino Catena – dedicate alle gesta delle forze speciali della Task Force 45 capitanate da Enea De Santis, eroe assetato di giustiziai si è optato per uno stile embedded, con la macchina da presa a ridosso dei personaggi come fosse un testimone, ispirato non solo al giornalismo d’assalto ma anche alle Più sofisticate tecniche militari di documentazione con le cosiddette ‘combat camera’. Quindi, il punto di vista è sempre dentro l’azione, anche per i personaggi femminili non convenzionali; forti e moderni come la protagonista, una madre disposta a tutto per ottenere la libertà dì chi ama”.
“Fuoco Amico – conclude il regista – è anche una grande storia on the road, narrata attraverso un lungo viaggio che porta i nostri protagonisti dall’Afghanistan all’Italia, a Malta, come una lunga odissea alla ricerca della verità. Roma, con i suoi centri di potere, è raccontata con toni urbani e asettici, che mantengono la sua classica bellezza ma anche il suo lato più oscuro. Grazie ad una fotografia molto spettacolare, anche la natura avvolge nella sua solarità non solo i momenti passionali ma anche quelli più drammatici e ricchi di pathos”.
“Ringrazio le persone che hanno creduto in questo progetto, perché hanno contribuito tutti con generosità, passione e creatività. Il contributo materiale, ma, soprattutto umano
dell’Esercito, l’Agenzia Spaziale che ci ha aiutato notevolmente”, ha affermato Raoul Bova nel ringraziare il Capo di Stato Maggiore. “A Mediaset all’inizio erano un po’ scettici, anche perché ci dicevano che forse costava un po’ troppo e solo gli americani potevano fare una serie simile. Poi ci siamo messi a cercare un sostegno e alla fine abbiamo detto: siamo italiani e cerchiamo di farcela. Infatti siamo riusciti a portarla a casa, e penso che sia una serie che – aggiunge l’attore – secondo me è un po’ al di sopra della fiction normale. Ciò che raccontiamo è l’ingiustizia di persone corrotte in ambiti diversi che, per soldi, usano vite umane. Credo sia giusto in un momento come questo dare un segnale ai giovani e raccontare che ci sono persone, come i nostri soldati, che lottano e sono disposte a rischiare la propria vita per noi”.